Tematica e attività per i “care leavers” promossi da Asilo Savoia
Roma, 9 nov. (askanews) – Un cortometraggio che racconta dall’interno, con le voci dei diretti protagonisti, cosa significa per un minore fuori dalla propria famiglia compiere “18 anni e un giorno” e ritrovarsi all’improvviso senza più punti di riferimento. È l’ultima opera del giornalista e conduttore Daniele Piervincenzi, realizzata per l’azienda pubblica di servizi alla persona “Asilo Savoia” nell’ambito del programma varato d’intesa con la Regione Lazio per sostenere il percorso verso l’autonomia dei “neomaggiorenni” in uscita dai servizi pubblici di accoglienza residenziale.
Il cortometraggio verrà presentato in anteprima giovedì 10 novembre alle ore 18,30 al Teatro Rossini (Piazza Santa Chiara, 14) restituito alla pubblica fruizione proprio grazie all’Asilo Savoia che ne è proprietario. La visione sarà seguita da un confronto dibattito tra tre ragazzi e ragazze “care leavers” e i rappresentanti delle istituzioni. Saranno infatti presenti oltre al Presidente dell’Asilo Savoia Massimiliano Monnanni, l’Assessore alle Politiche Sociali e alla Salute di Roma Capitale Barbara Funari, la Presidente del I Municipio Lorenza Bonaccorsi e il delegato alle politiche giovanili del Presidente della Regione Lazio Lorenzo Sciarretta.
Nel corso dell’evento saranno resi noti anche i dati dell’attività svolta da Asilo Savoia, che dopo un primo triennio di sperimentazione avviata d’intesa con Regione Lazio, Ministero del Lavoro e della Politiche sociali e con il Dipartimento Politiche Sociali di Roma Capitale, ha sviluppato e reso strutturale un modello integrato per il sostegno abitativo e lavorativo dei neomaggiorenni (c.d. care leavers) che mette a sistema tutti i finanziamenti e i soggetti pubblici preposti, evitando sovrapposizioni di interventi e dispersione di risorse.
Il termine “care leavers” – prosegue il comunicato – si riferisce ai giovani neomaggiorenni che, per cause di forza maggiore, sono stati costretti a vivere gran parte della loro vita (infanzia e adolescenza) in una comunità (casa famiglia) o in affidamento, comunque in un contesto diverso da quello della propria famiglia di origine. In Italia sono circa tremila le ragazze e i ragazzi maggiorenni che ogni anno escono dai percorsi di accoglienza in comunità o in affido e iniziano una vita indipendente.
A questi giovani sono stati dedicate diverse progettualità, a partire da quella promossa e finanziata dalla Regione Lazio a partire dal 2017, cui hanno fatto seguito la sperimentazione territoriale del programma nazionale sui “care leavers” finanziata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e la quella, volta al sostegno dei percorsi di autonomia sociale, finanziata da Roma Capitale. L’azienda pubblica di servizi alla persona “Asilo Savoia”, partner e soggetto attuatore unitario di tutte le progettualità in questione, dopo un primo triennio di sperimentazione avviata d’intesa con Regione Lazio, Ministero del Lavoro e della Politiche sociali e con il Dipartimento Politiche Sociali di Roma Capitale, ha oggi sviluppato e reso strutturale un modello integrato per il sostegno abitativo e lavorativo dei neomaggiorenni (c.d. care leavers) che mette a sistema tutti i finanziamenti e i soggetti pubblici preposti, evitando così sovrapposizioni di interventi e dispersione di risorse.
Attraverso le progettualità di Regione e Comune e del relativo lavoro congiunto è maturato anche il progetto nazionale sperimentale di accompagnamento e sostegno fino al compimento dei 21 anni di età varato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che prevede aiuti economici, l’affiancamento di un Tutor di supporto (il Tutor per l’autonomia), la possibilità di continuare la carriera scolastica e l’opportunità di iscriversi nelle liste del collocamento mirato.
Grazie a questo progetto, che ha durata triennale ed è promosso dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali nell’ambito del “Fondo per la Lotta alla Povertà e all’Esclusione Sociale” a Roma e nel Lazio è realizzato proprio dall’ASP Asilo Savoia, nell’ambito di un accordo interistituzionale con Regione Lazio e Roma Capitale, l’Asilo Savoia fornisce così un’opportunità concreta di inserimento lavorativo duraturo per ragazze e ragazzi che non vivono la loro vita accanto ai propri affetti e non sono supportati economicamente ed emotivamente dai propri familiari, un aiuto mirato nel difficile percorso verso l’autonomia e la costruzione di un futuro. Un supporto concreto per i ragazzi, con operatori specializzati che li affiancano e coadiuvano nella gestione della vita quotidiana, dell’avviamento al lavoro, della costituzione di un gruppo di pari, nell’individuazione di figure di riferimento anche attraverso la peer education.
Le finalità del Programma sono offrire sostegno ai giovani neo-maggiorenni, orientare le attività per il perfezionamento delle competenze lavorative, anche attraverso corsi di formazione professionale, sostenere percorsi di studio già avviati, accompagnare lo svincolo graduale dal circuito assistenziale per l’inserimento in autonomia alloggiativa, favorire la costituzione di un gruppo di pari che possa costituire una valida risorsa per il rafforzamento dell’autostima e delle capacità di gestione della vita quotidiana; promuovere, attraverso la collaborazione con il volontariato, reti di solidarietà e di partecipazione territoriale. Il programma ha consentito finora di accompagnare verso l’autonomia abitativa, lavorativa e relazionale 64 ragazzi e ragazzi, mentre gli appartamenti dedicati al supporto abitativo per i “care leavers” sono messi a disposizione da Roma Capitale, dall’Asilo Savoia e dalla Regione Lazio mediante specifici contributi e sono complessivamente 9, distribuiti in 7 municipi.
L’Asilo Savoia ha inoltre avviato un programma sperimentale integrativo riservato ai giovani che escono dal Progetto per raggiunti limiti di età e che hanno conseguito un buon grado di autonomia che consente loro di sostenere le spese per la permanenza nell’appartamento e di gestire in maniera positiva la loro vita, attraverso la messa in disponibilità di una unità immobiliare di proprietà dell’Ente sita in Roma in zona San Giovanni.
Inoltre grazie ad una modifica normativa varata nell’ambito del D.L. 34/2020 (c.d. “Decreto Rilancio”) i “care leavers” sono stati inseriti nelle quote di riserva per le assunzioni obbligatorie previste dalla legge 68/1999 per alcuni target fragili (“La quota di riserva di cui all’articolo 18, comma 2, della legge 12 marzo 1999, n. 68, è attribuita anche in favore di coloro che, al compimento della maggiore età, vivono fuori della famiglia di origine sulla base di un provvedimento dell’autorità giudiziaria”) e possono quindi ottenere continua a leggere sul sito di riferimento