Lo ha detto Vincenzo Moretta presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli in occasione del forum a Piazza dei Martiri
NAPOLI – “Realizzare la Apple Academy a San Giovanni è stata un’idea geniale, riteniamo che possa essere un volano per il territorio e un esempio per le imprese. L’incontro tra la mentalità napoletana e quella della Apple è un connubio che darà risultati importanti, dando un’opportunità ai nostri giovani che affannosamente cercano un futuro”. Lo ha detto Vincenzo Moretta, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli, presentando il forum “I commercialisti per lo sviluppo delle imprese e del marketing territoriale: il caso della Apple Developer Academy e Napoli”.
“Ad oggi abbiamo seguito almeno 1000 studenti provenienti da tutte le parti del mondo – ha sottolineato Roberta Albanese, docente dell’Academy – Fanno un percorso fondamentale di apprendimento che permette loro di sviluppare esperienze. Crediamo sia importante realizzare una rete che coinvolga università, aziende, professionisti come commercialisti e consulenti”.
Per Vincenzo Tiby, consigliere Odcec Napoli, “questa iniziativa educa i giovani allo sviluppo economico utilizzando l’innovazione. È importante mostrare che in questo contesto si possono creare economie”.
Secondo Giovanni Tomo, presidente della Commissione Marketing Territoriale dell’Odcec, “i commercialisti sono al fianco delle imprese tutti i giorni: viviamo le loro difficoltà e la complessità di combattere un mercato molto competitivo. Il caso Apple è fondamentale perché dà nuovo entusiasmo al territorio”.
In conclusione, per Roberto Vona, ordinario di Economia e Gestione delle imprese dell’Università Federico II, “il bilancio di questa partnership è superpositivo: siamo felici come università e anche come napoletani, riteniamo che Apple abbia dato grande risalto alla città e dimostra come si possano portare grandi aziende sul territorio: è possibile costruire dal caso Apple una strategia di attrazione delle grandi imprese internazionali che oggi possono guardare a Napoli con interesse”.