Frequenza dei crediti deteriorati Npl diminuita ed in linea con la media UE

Il flusso di nuovi prestiti deteriorati in rapporto al totale dei finanziamenti delle Banche in Italia è rimasto “sostanzialmente stabile” nel quarto trimestre. Rispetto al trimestre precedente, “l’indicatore delle imprese è leggermente diminuito (1,6%), ma l’ indicatore delle famiglie è rimasto sostanzialmente invariato (0,5%)”.

Lo riporta la Banca d’Italia, secondo la quale “l’incidenza lorda dei crediti deteriorati sul totale dei finanziamenti dei Gruppi bancari significativi si è ridotta e si colloca su valori contenuti, in linea con la media europea”.

Nel Bollettino Economico, l’Istituto di via Nazionale ha anche rilevato che la cessione di crediti con tassi di copertura superiori alla media ha ridotto la copertura delle sofferenze.

Nel 2022 “è migliorata la significativa redditività dei Gruppi bancari. La crescita del ROE (Return on Equity), escluse le componenti straordinarie, riflette principalmente la crescita del margine di interesse con gli altri proventi che hanno più che compensato il calo della riduzione degli altri ricavi”.

“I costi operativi si sono leggermente ridotti, si legge – mentre le rettifiche di valore su crediti sono diminuite in misura più consistente”. Infine, nell’ultimo trimestre dell’anno, “il capitale dei Gruppi bancari è cresciuto in modo significativo, ben al di sopra di quanto osservato prima della pandemia”.

“A tale aumento hanno contribuito la riduzione degli attivi ponderati, nei due grandi Gruppi bancari, e la crescita del capitale di migliore qualità, in particolare a seguito della ricapitalizzazione di Monte dei Paschi di Siena”.

Giovanni Lombardi Stronati

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