Inflazione resta troppo alta ma a settembre “netto calo”
Roma, 26 ott. (askanews) – Tutto confermato alla Banca centrale europea, come da previsioni: dopo 10 rialzi consecutivi i tassi di interesse sono stati mantenuti ai livelli attuali. E l’istituzione ha ribadito la volontà di rinnovare gli acquisti di titoli con il programma anticrisi Pepp almeno fino a tutto il 2024. Le decisioni sono state comunicate al termine del consiglio direttivo che si è riunito in trasferta ad Atene.
Il tasso sulle principali operazioni di finanziamento resta al 4,50% e il tasso sui depositi parcheggiati dalle banche presso la stessa istituzioni al 4%, il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginali resta al 4,75%.
La decisione giunge mentre l’economia dell’area euro continua a mostrare indebolimenti, con le indagini sulle imprese in territorio chiaramente recessivo, mentre l’inflazione, il motivo per cui è stata effettuata la stretta monetaria, sta continuando a moderarsi.
Al direttorio dell’istituzione “ci si attende tuttora che l’inflazione resti troppo elevata per un periodo di tempo troppo prolungato” nell’area euro, riporta un comunicato, mentre “perdurano le forti pressioni interne sui prezzi. Al tempo stesso, l’inflazione ha registrato un netto calo a settembre, ascrivibile anche ai forti effetti base, e gran parte delle misure dell’inflazione di fondo ha continuato a diminuire”.
I passati aumenti dei tassi, secondo la Bce frenano “in misura crescente la domanda e contribuendo pertanto alla riduzione dell’inflazione”. Il Consiglio direttivo “è determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% a medio termine”. Ma “in base alla sua attuale valutazione, ritiene che i tassi di interesse di riferimento si collochino su livelli che, mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, forniranno un contributo sostanziale al conseguimento di tale obiettivo”. Questa formula, che viene ripetuta, era stata già interpretata alla precedente riunione come un segnale sul possibile raggiungimento del picco dei tassi di interesse.
Prima del Consiglio erano circolate ipotesi sulla possibilità che i banchieri centrali ridiscutessero i rinnovi degli stock di titoli del Pepp, mentre da mesi stanno già riducendo le consistenze di un altro programma di accumulo, il piano App. Dopo le recenti tensioni sull’obbligazionario governativo, e forse anche per questo motivo il comunicato non fornisce indicazioni in tal senso.
Ad ogni modo per ulteriori spunti sulle decisioni di oggi ora l’attenzione si sposta sulla conferenza stampa esplicativa della presidente Christine Lagarde.