Lettera a Lollobrigida: ma salvaguardare le peculiarità del settore
Milano, 20 dic. (askanews) – “Il vino non deve essere escluso dalla riforma del regolamento sulle indicazioni geografiche ma occorre anche salvaguardare le peculiarità di un settore simbolo che rappresenta oltre la metà del valore economico della filiera dei prodotti a denominazione di origine europei”. E’ quanto affermano Coldiretti e Filiera Italia in una lettera inviata al ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, a firma del presidente Ettore Prandini e del consigliere delegato Luigi Scordamaglia.
“La proposta di Regolamento Ue sulle indicazioni geografiche (Ig) di vini, bevande spiritose e prodotti agricoli e sui regimi di qualità dei prodotti agricoli si pone l’obiettivo di uniformare il quadro giuridico delle Ig attraverso un sistema unico di tutela delle denominazioni, inserendo quindi anche il settore vino con conseguenti modifiche dell’attuale quadro normativo” spiegano Coldiretti e Filiera Italia, aggiungendo che “una sua esclusione mal si concilierebbe con le sue specificità che nel tempo ne hanno fatto un simbolo delle Indicazioni geografiche e che, come tale, deve essere inserito a pieno titolo in tutte le politiche europee del settore: dalla politica di qualità a quella sulla promozione”. “Un indirizzo che, proprio su pressione di Coldiretti e Filiera Italia, ha già portato la Commissione europea a rivedere il programma di lavoro annuale sulla Promozione dei prodotti agroalimentari per il 2023 – proseguono – eliminando ogni ipotesi di penalizzazione per il vino, così come per carni, salumi e birra”.
“Altrettanto fondamentale sarà mantenere all’interno della proposta di regolamento alcune specificità normative del settore, che nel tempo ne hanno determinato i punti di forza per il suo successo, in termini di controllo, tutela, legame con il territorio, valorizzazione e protezione nei negoziati internazionali” continuano Coldiretti e Filiera Italia, sottolineando che “allo stesso modo è importante velocizzare e snellire le procedure, specificando senza allargare a dismisura ruolo e competenze dell’Euipo”. Da qui la richiesta di Prandini e Scordamaglia al ministro di “intervenire affinché il settore vitivinicolo sia opportunamente ed efficacemente tutelato in sede di negoziato, evitando la sua esclusione dalla proposta di revisione del regolamento, così come previsto dal lavoro avviato in sede di Parlamento europeo da parte del relatore Paolo De Castro”.
“Il volano economico generato dal vino italiano – concludono Coldiretti e Filiera Italia – vale oltre 11 miliardi di fatturato e offre opportunità di lavoro nella filiera a 1,3 milioni di persone”.