Rialzo tassi Bce zavorra per le imprese

Roma, 26 nov. (askanews) – Fino al 3° trimestre l’economia italiana ha resistito al caro-energia oltre le aspettative: in aggregato, il Pil è cresciuto (+3,9% “acquisito” per il 2022, +0,5% in estate). Il turismo in espansione è stato il principale driver. L’industria ha continuato a reggere in termini di produzione, a fronte di costi altissimi, con ampia eterogeneità tra settori, ma la situazione tesa sui margini non giova agli investimenti. Un aiuto viene dalla (limitata) flessione dei prezzi delle commodity non energetiche e dagli interventi del Governo per compensare (in parte) i rincari energetici. Le costruzioni hanno frenato. I fallimenti totali sono aumentati di poco. Ma nel 4° trimestre si rischia un calo: gli indicatori qualitativi sono nel complesso negativi; il prezzo del gas resta alto, da troppi mesi; l’inflazione che ne deriva (+11,8% annuo) erode reddito e risparmio delle famiglie e avrà un impatto negativo sui consumi; il rialzo dei tassi si sta accentuando, un’altra zavorra sui costi delle imprese. Lo sottolinea la Congiuntura Flash di Confindustria di novembre. Il rialzo dei tassi della Bce, sottolinea il rapporto di Confindustria, costituisce “un’altra zavorra sui costi delle imprese”, e rischia di “peggiorare lo scenario, almeno nel breve periodo”.

Cam

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