Ma con un criterio di differenziazione, ha spiegato

Roma, 9 nov. (askanews) – La Cina è disposta a contribuire al fondo “perdite e danni” di cui si discute nel corso della Cop27 a Sharm el-Sheik e che fa riferimento ai costi irreversibili economici e non economici sia di eventi meteorologici estremi sia di disastri climatici a lenta insorgenza come l’innalzamento del livello del mare e lo scioglimento dei ghiacciai.

Il rappresentante per il clima della Cina Xie Zhenhua ha spiegato che Pechino non ha alcun obbligo di partecipazione al fondo ma ha espresso solidarietà a coloro che chiedono più azioni da parte delle nazioni ricche in merito ai danni del surriscaldamento globale.

Sul “contributo” della Cina l’inviato ha specificato, però, che Pechino si atterrà a un principio di differenziazione: “Il principio della responsabilità comune ma differenziata si basa sulla responsabilità storica della Cina; il principio che i diversi paesi dovrebbero avere un diverso livello di responsabilità. È lo stesso con perdita e danno. Non c’è un obbligo per la Cina, ma siamo disposti a dare il nostro contributo, a fare il nostro sforzo”.

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