L’abbraccio di Varese. Meloni: Italia fortunata a contare su di lui
Varese, 25 nov. (askanews) – Funerali di Stato (e bipartisan) per l’ultimo saluto a Roberto Maroni, a Varese. Stamane nelle vie del centro della città, considerata la “culla” della Lega, c’erano gli amici e i parenti, i dirigenti della prima ora e i vertici attuali della Lega, semplici militanti e i ministri del Carroccio. Gli hanno reso omaggio, oltre ai suoi concittadini, anche i politici locali e nazionali di maggioranza e opposizione, a partire dei vertici dello Stato: i presidenti di Camera e Senato, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa, e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Alle esequie dell’ex segretario della Lega, già ministro dell’Interno, ministro del Lavoro e presidente della Regione Lombardia, scomparso martedì scorso a 67 anni dopo una lunga malattia, si è stretta tutta Varese, a partire dal sindaco della città lombarda Davide Galimberti, del Pd.
Centinaia di persone, rimaste fuori dalla basilica di San Vittore, hanno assistito alla cerimonia funebre, celebrata dal vescovo ausiliario di Milano Giuseppe Vegezzi, in piedi davanti al maxischermo installato nella vicina piazza Podestà, dove ha sede la storica sezione leghista varesina. Sotto la cui finestra è stato esposto uno striscione con la semplice scritta “Grazie Bobo”, l’appellativo con cui gli amici e i compagni del movimento chiamavano Roberto Maroni. “Era una persona capace di grande concretezza. Era una delle persone che ho conosciuto che più sapevano fare gioco di squadra. Ne ho un ricordo straordinario”, ha detto alla fine della cerimonia la premier Giorgia Meloni, visibilmente commossa: “Penso che l’Italia sia stata fortunata a contare su una persona così nelle sue istituzioni”.
In piazza Podestà, tra i primi ad arrivare, con il picchetto d’onore schierato davanti alla basilica, Gianmarco Centinaio, vicepresidente del Senato, e l’ex ministra Letizia Moratti, il sindaco di Milano Beppe Sala. Poi l’ex premier Mario Monti, l’ex presidente della Camera Pierferdinando Casini e Giuseppe Sala: “Roberto Maroni era molto visionario. Aveva una capacità di guardare molto avanti nei tempi, che mancherà. Ma soprattutto in lui c’era una incrollabile fiducia sul fatto che lo si potesse fare e che si potevano fare le cose con coraggio. Era un uomo molto coraggioso”, così lo ha ricorato il sindaco di Milano, che lo ha definito “un amico e molto anche un confidente, una persona di cui ci si poteva fidare”.
Tra i leghisti presenti i governatori Luca Zaia, Massimiliano Fedriga, Attilio Fontana, oltre che il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e Matteo Salvini, che hanno fatto visita al termine della cerimonia alla sezione leghista di piazza Podestà. Maroni, ha detto il leader leghista, è stato “un orgoglio per la Lega e per l’Italia. La sua città e la sua comunità gli hanno dato il saluto più bello”. A cui si sono affiancate le parole di Giorgetti: “Questa è l’eredità che lascia alla famiglia della Lega: un pensiero profondo e lungo”.
“Tutte le forze politiche al di là degli schieramenti gli riconoscono due qualità: la lealtà e la correttezza”, ha detto Davide Galimberti, sindaco di Varese, oggi a lutto cittadino e con le bandiere a mezz’asta.
Alle esequie anche l’architetto Stefano Boeri e Pierfrancesco Majorino: “Credo che Roberto Maroni fosse davvero una persona perbene e anche un interlocutore molto piacevole – ha detto il candidato del centrosinistra alla prossime elezioni regionali lombarde – Un avversario leale quindi credo che la Lombardia abbia perso una persona seria”. Tra i presenti anche Roberto Castelli, la storica portovoce al Viminale e in Regione Lombardia Isabella Votino, l’ex ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, gli esponenti del Movimento 5 Stelle Dario Violi e Stefano Buffagni, il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida, Maurizio Lupi, presidente di Noi con L’Italia, il segretario del Pd Lombardo Vinicio Peluffo.
Nel pomeriggio, nella sua Lozza, nel varesotto, le esequie in forma privata dell’esponente leghista.