A Tokyo attenzione per lo stop al chatbot in Italia
Roma, 7 apr. (askanews) – Il governo giapponese emetterà linee-guida sull’uso di ChatGPT e di altri chatbot di intelligenza artificiale (AI) nelle scuole probabilmente entro marzo del prossimo anno. L’hanno riferito funzionari nipponici, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Kyodo.
La mossa del Ministero dell’Istruzione, della Cultura, dello Sport, della Scienza e della Tecnologia giapponese arriva in un momento di crescente preoccupazione per le ricadute dello sviluppo dell’intelligenza artificiale e le criticità che rischia di creare nei sistemi di protezione dei dati e della privacy. In Giappone ha avuto notevole risonanza l’intervento dell’Autorità garante della privacy di Roma rispetto a ChatGPT, in seguito al quale è stato sospeso l’accesso al chatbot dall’Italia.
ChatGPT, lanciato nel novembre 2022 come prototipo, sta per Chat Generative Pre-trained Transformer ed è guidato da un modello di apprendimento automatico. Sebbene non sia sempre accurato, lo strumento di chat può, ad esempio, produrre quasi istantaneamente un articolo di opinione su un romanzo solo tramite suggerimenti contenenti titolo e autore, con la prosa praticamente indistinguibile da quella scritta da un essere umano.
Questa capacità dei chatbot di intelligenza artificiale solleva preoccupazioni sul fatto che possano anche ostacolare la formazione dei bambini, oltre a rendere impossibile per gli insegnanti valutare i livelli di scrittura degli studenti.
Il ministero dell’Istruzione giapponese intende intervenire proprio per scongiurare questo pericolo, formulando linee-guida sull’utilizzo dei chatbot nelle scuole, ma anche tenendo la porta aperta ai benefici educativi che questi strumenti possono offrire. “Quando si utilizzano nuove tecnologie, è importante tenere a mente sia i pro che i contro”, ha dichiarato il capo di gabinetto, portavoce del governo, Hirokazu Matsuno in una conferenza stampa.