Al Corsera: “Sullo spread solito cinema. Fdi decisivo in Parlamento”

Milano, 1 ott. (askanews) – Lo spread in salita “è il solito cinema” e gli indicatori economici non preoccupano il governo: “Anche all’opposizione non abbiamo mai considerato questi indicatori per valutare la solidità di un governo”, perchè “dovrebbe essere sempre il giudizio dei cittadini a stabilirla”. Così il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida, in un’intervista al Corriere della Sera. “Anche volendo giocare a questo gioco – sottolinea – bisogna dire la verità”, ossia che “lo spread è assai più basso di quando abbiamo iniziato a governare. E anche di valori raggiunti durante l’attività di esecutivi precedenti. E non mi ricordo all’epoca strilli o titoli che sottolineavano presunte impennate. Anche la Borsa segna una crescita eccezionale. Superiore ai valori pre crisi del 2008. Forse la migliore in Ue. Dunque questo tifo spregiudicato di alcuni a descrivere una crisi economica e finanziaria insostenibile non corrisponde a realtà”.

Secondo Lollobrigida non ci sono dubbi: Sono “tifosi della crisi anticipata sono scesi in campo dal giorno dopo l’insediamento del governo Meloni. Paventavano isolamento internazionale, violazioni dei diritti, economia allo sbando. Nulla si è verificato. E in realtà non c’è alcuna alternativa possibile. Alle amministrative, in Lombardia, nel Lazio, in Friuli, in Molise abbiamo stravinto”. La “cosa certa”, assicura, è che “dopo il governo Meloni, tra 5 anni o quando dovesse finire, ci saranno le elezioni”. FdI, prosegue “in Parlamento è decisivo, non convergerà su alcun governo tecnico. O non uscito da un voto popolare” e gli alleati sono leali: “Ne siamo certi. Lo dimostrano i fatti, più delle dichiarazioni”.

Quanto alle critiche espresse dal ministro Salvini, “non siamo un partito unico. E ciascuno ha il diritto di esprimere posizioni politiche, motivando gli elettori in vista del voto europeo che sarà con il sistema proporzionale. Ma sui temi importanti come l’economia c’è piena sintonia perché tutti i leader sono nell’esecutivo — Meloni è premier, Salvini e Tajani sono vicepremier, Giorgetti ministro dell’Economia — e non si può più, come in passato, scaricare responsabilità sulle politiche del governo”. Il Ponte sullo Stretto “è un impegno che ha assunto il governo e Salvini in prima fila. Ma è un impegno di mandato”.

Da Lollobrigida anche una riflessione sulle preoccupazione espresse dal ministro Giorgetti per la difficile situazione economica: “La crisi è congiunturale e nessuno ne è esente. Ma al netto delle ragioni internazionali, dalla guerra in Ucraina ai colpi di Stato in Africa, noi subiamo l’effetto di Superbonus e reddito di cittadinanza”.

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