Presentato a Roma il rapporto promosso da Fondazione Univerde

Milano, 15 dic. (askanews) – Scoprire e riscoprire mete magnifiche del Belpaese, puntando alla valorizzazione dei borghi e delle strutture ricettive all’aria aperta, come gli agriturismi, all’insegna del turismo sostenibile e dell’ecoturismo. Esperienze centrate su ambiente, cultura, enogastronomia nel rispetto territori, che si concretizzano in itinerari iconici e suggestivi, esplorando luoghi, paesaggi e comunità locali secondo un concetto “smart”. Una nuova attenzione alla sostenibilità e al desiderio di esperienze di viaggio più a contatto con la natura che la pandemia ha notevolmente accresciuto. Simboli del brand Italia, nel magnifico viatico del Grand Tour tricolore, da tutelare soprattutto sotto l’aspetto della garanzia e della certificazione dell’offerta turistica, a 360°, per una promozione turistica d’eccellenza in tutto il mondo.

Una fotografia del settore turistico che sarà al centro dell’incontro “Dal Grand Tour alla sostenibilità: il turismo certificato per difendere il brand Italia” promosso da Fondazione UniVerde, Noto Sondaggi, Società Geografica Italiana, in collaborazione con ITA0039 – 100% Italian Taste Certification by Asacert e che si svolgerà a Roma, venerdì 16 dicembre, ore 11.00, presso l’Istituto Tecnico per il Turismo “Cristoforo Colombo” (Via Panisperna, 255).

Nel corso dell’evento si terrà la presentazione del 12° Rapporto “Gli italiani, il turismo sostenibile e l’ecoturismo”, realizzato da Fondazione UniVerde e Noto Sondaggi. L’indagine illustrerà le preferenze degli italiani, con il boom del turismo esperienziale legato al cibo e alla ricerca delle specialità enogastronomiche dei territori. Sarà un ulteriore banco di prova per testare la ripresa turistica italiana e le scelte country compiute dai viaggiatori post pandemia. Senza dimenticare i temi legati alla tutela del Made in Italy dal fenomeno dell’italian sounding.

Alfonso Pecoraro Scanio (Presidente Fondazione UniVerde): “Per l’82% degli italiani la pandemia ha modificato le esigenze nel pianificare le vacanze e per la quasi totalità (97%) il cibo si conferma vettore privilegiato del turismo in Italia. Con riferimento all’agroalimentare Made in Italy all’estero, il 68% lo giudica non sufficientemente tutelato e l’81% condivide inoltre la necessità di una certificazione che garantisca, per i prodotti della nostra tradizione, l’origine realmente italiana. La certificazione dovrà sempre più riguardare anche la qualità e la sostenibilità ambientale dell’offerta turistica, dall’accoglienza alla mobilità, dalle escursioni alla ristorazione”.

Fabrizio Capaccioli (Managing Director Asacert): “Il protocollo di certificazione dei ristoranti italiani all’estero ITA0039 è il contributo di Asacert in partnership con Coldiretti per promuovere e garantire l’italianità dei nostri prodotti agroalimentari sulle tavole di tutto il mondo. Abbiamo un grande bisogno di trovare al più presto i punti di contatto tra istituzioni e aziende per tutelare concretamente il Made in Italy, avendo la consapevolezza che si tratta, dati alla mano, del primo strumento di promozione turistica del brand Italia nel mondo”.

continua a leggere sul sito di riferimento