“La storia degli appalti pubblici ci ha presentato diversi approcci e diversi modelli di valutazione dell’offerta: prima fra tutti la logica del massimo ribasso, per la quale l’unico criterio premiante per l’aggiudicazione dell’appalto è il valore economico dell’offerta, non la qualità. Un criterio che ha portato a situazioni al limite dell’incredibile: blocchi, rescissioni contrattuali, una ricaduta negativa sulla qualità delle opere e la sicurezza dei cantieri. Poi c’è stata l’Offerta economicamente più vantaggiosa, dove vengono introdotti una serie di criteri premianti ma dove ancora una volta il peso dell’offerta economica continua ad essere prevalente. E’ di questi ultimi anni (2020 – 2021) l’introduzione di una terza formula di calcolo la cui finalità è quella di scoraggiare i ribassi più elevati. Per Anceferr occorre, però, compiere un altro passo in avanti: bisogna innanzitutto introdurre un concetto di qualità, rendendo residuale l’aspetto del ribasso e puntando tutto sul livello di qualità dell’offerta, dell’impresa e del lavoro. Solo così si potrà stimolare sempre di più l’obiettivo dell’eccellenza, che potrebbe prevedere la stipulazione di un apposito protocollo. Un’impresa che investe in qualità deve essere premiata attraverso appositi incentivi”. Lo ha detto Vito Miceli, presidente di Anceferr (Associazione nazionale costruttori edili ferroviari riuniti), nel corso del convegno ‘Infrastructure Academy’, evento interamente dedicato all’innovazione infrastrutturale nel mercato delle costruzioni, promosso a Roma da Hilti Italia.
“Occorre considerare che il costo dell’opera è stabilito a monte dalla Stazione appaltante attraverso l’impiego di tariffari le cui voci analitiche sono state definite per ogni ordine di lavoro e attività. Ribassare ulteriormente il costo di un’opera – ha osservato Miceli – implica infatti già di base il rischio di intaccarne la qualità di realizzazione. Serve coraggio: la priorità non deve essere più il parametro economico, ma deve esserlo la qualità. Lancio dunque un appello: costruiamo insieme nuove regole sulla scia degli obiettivi previsti dal PNRR che spingano a incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva, un lavoro dignitoso per tutti”.
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