«Il terzo settore è un’idea di società, non un parastato. Le buone notizie? Ci sono, anche al Sud. Rappresentano l’Italia del bene e sono una risposta concreta a mafia capitale». È con queste parole che il direttore del Corriere del Mezzogiorno Antonio Polito ha dato il benvenuto al mensile Corriere Sociale, in edicola in tutto il Centro-Sud insieme a Sette. Una nuova esperienza editoriale che prende corpo – e si aggiunge – agli spazi on-line che Corriere già dedica al sociale. A cominciare dal multiblog “Buone notizie”.

«Fino a poco tempo fa il volontariato era una nebulosa. Raccontare buone notizie è modo di rafforzare le realtà positive. Anche per non essere travolti dai altri fatti come quelli romani. Il volontariato? È’ il vero talento originario di questo paese» ha detto il sottosegretario al ministero del lavoro e delle politiche sociali Luigi Bobba nel corso della presentazione del magazine, che si è svolta nella sede dell’Istituto Fonazione Banco di Napoli.

Per Andrea Riccardi, ex ministro e fondatore della Comunità di Sant’Egidio, oggi ci sono due buone notizie: «La prima è legata alla nascita di questo nuovo giornale dedicato al volontariato. La seconda – ha detto Riccardi – è che Corriere Sociale parte dal Sud, dove il volontariato è fortemente presente e attivo. È bene che si illumini il fitto tessuto di solidarietà che tiene insieme questo paese sgangherato».

«Spero che la nascita di Corriere Sociale sia solo la prima tappa di un lungo percorso di crescita». Se lo augura Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione Con il Sud. «Il terzo settore – ha aggiunto -non sa comunicare. Forse neppure gli interessa. Un punto di debolezza clamoroso che può e deve essere compensato. Non dimentichiamoci che stiamo costruendo la potenziale nuova classe dirigente di cui il Sud ha estremamente bisogno».

«Quello delle buone notizie è un giornalismo che cerca di anticipare i tempi per capire meglio quello di cui ha bisogno la società» ha detto in conclusione Giangiacomo Schiavi, vicedirettore di Corriere della Sera e ideatore dei progetti sociali. «L’unica economia che cresce in Italia è proprio quella sociale» precisa Schiavi. «Ci sono persone che combattono per non mandare il paese alla deriva, persone che non si arrendono all’idea del declino. Persone che spesso confiniamo immeritatamente in un angolo del giornale. Ecco, Corriere Sociale ribalta questa prospettiva. E il fatto che questa nuova esperienza inizi proprio dal Sud».

La presentazione si è conclusa con un saluto commosso per il collega Franco Bomprezzi, che nel corso degli anni ha contribuito in modo determinante a rendere gli “invisibili” sempre più visibili. Corriere Sociale è dedicato anche a lui.

Gianluca Testa

Fonte: corriere.it