Il vicepremier detta le sue priorità e ribadisce: “I porti li gestisco io”
Roma, 24 ott. (askanews) – In mattinata vede il comandante della Guardia Costiera, il pomeriggio si riunisce col ministro dell’Economia e stila le priorità di politica economica. Mentre Giorgia Meloni prepara il discorso con cui domani chiederà la fiducia alle Camere, Matteo Salvini rivendica l’impronta leghista su migranti e temi economici. E a Porta a Porta mette tutto in chiaro: la gestione sui porti “resta al mio ministero”, e attraverso la Guardia Costiera vuole “tornare a fare rispettare i confini”. Mentre sul fronte economico flat tax, superamento della Fornero e pace fiscale sono le misure che il vicepremier leghista ritiene possibile attuare già dalla prima manovra economica del governo: “Avvio di quota 41, estensione della flat tax e rottamazione delle cartelle esattoriali dovranno esserci”. Come tutto questo si concilierà con il “manifesto programmatico di legislatura” cui sta lavorando il presidente del Consiglio, si inizierà a vedere già domani. Ma già ieri, al termine del primo Cdm, un ministro non leghista spiegava che la prima manovra non potrà che essere “molto tecnica: le risorse sono quelle che sono e i tempi strettissimi, gli interventi più complessi saranno fatti in seguito”. Fatto sta che Salvini riunisce intorno a un tavolo con Giancarlo Giorgetti tutti i parlamentari leghisti che si occupano di economia: Bagnai, Borghi, Siri, Gusmeroli, Bitonci, Durigon, Freni. E al termine il messaggio è chiaro e le priorità della Lega ben definite: simulazioni su quota 41, pace fiscale per finanziare gli aiuti sulle bollette, avvio della flat tax. Poi minimizza le tensioni di questi giorni nel governo: “Vero, c’è stata qualche divergenza. Sottigliezze. Alcune fibrillazioni all’inizio ma l’idea di paese è chiara”. E tuttavia avverte: “La situazione del paese è complicata. Abbiamo un governo scelto dagli italiani ma la fiducia non è illimitata”. Come a dire, non c’è tempo per aspettare. E oltre ai temi economici, Salvini cavalca il tema migranti. Già nei giorni scorsi dalla Lega avevano chiarito che il neonato ministero del Mare non avrebbe dovuto assorbire alcuna competenza del ministero di Salvini. Da palazzo Chigi non era arrivata risposta. Oggi un passo in più: la convocazione del comandante della Guardia Costiera al ministero per “fare il punto sui migranti”, dicono dallo staff del ministro. Con la precisazione che “attualmente in area Sar libica ci sono due imbarcazioni Ong”. Un messaggio inequivocabile sulla volontà di gestire il tema migranti attraverso i 10.800 uomini e donne del Corpo e recuperare la visibilità sull’argomento che gli è stata sottratta insieme al Viminale. continua a leggere sul sito di riferimento