“Presenteremo a Bruxelles la terza richiesta di pagamento”
Roma, 2 dic. (askanews) – “In questi giorni stiamo lavorando intensamente per conseguire i 55 obiettivi del secondo semestre 2022, per poter presentare a Bruxelles la terza richiesta di pagamento entro la fine di dicembre prossimo. Siamo già a buon punto e centreremo sicuramente anche questo traguardo”. Lo ha affermato il ministro dell’Economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti, facendo il punto sullo stato di attuazione in Italia del Piano nazionale di ripesa e resilienza (Pnrr).
Intervenendo ad un convegno sul Pnrr organizzato dal governo e della Commissione europea, Giorgetti ha ricordato che i precedenti obiettivi sono stati raggiunti, grazie all’impegno di tutte le amministrazioni e che complessivamente l’Italia ha finora ricevuto 67 miliardi di euro. “Abbiamo presentato la prima e la seconda richiesta di pagamento alla Commissione europea nei tempi previsti. Questo – ha spiegato – ci ha permesso di ricevere un totale di 42 miliardi di euro, a cui vanno aggiunti i 24,9 miliardi di euro ricevuti quale prefinanziamento iniziale.
Il Piano Nazionale di ripresa e resilienza, ha evidenziato il ministro, è “la più grande occasione che abbiamo oggi per riprendere un percorso di crescita economica sostenibile e duraturo e rimuovere gli ostacoli che hanno bloccato lo sviluppo del Paese negli ultimi decenni, criticità che la stessa Commissione europea ha evidenziato più volte nei suoi rapporti annuali”.
Il Piano è importante non solo per le risorse finanziarie che mette a disposizione, ha precisato Giorgetti, ma anche per le riforme strutturali che prevede. “Uno dei principi guida del Pnrr è che nessuna strategia di investimento può esprimere da sola tutto il suo potenziale, se non è integrata da ambiziose riforme strutturali. In tale ottica – ha spiegato il Ministro – il Pnrr dell’Italia include fondamentali riforme, sia di carattere trasversale (tra cui la riforma della Giustizia e la riforma della Pubblica amministrazione, il nuovo codice degli appalti, la legge sulla concorrenza), sia riforme settoriali, come il lavoro sommerso, le disabilità, i trasporti pubblici locali”.