Gravi mancanze nella catena decisionale della polizia sudcoreana
Roma, 4 nov. (askanews) – Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol e la first lady Kim Keon-hee hanno preso oggi parte alla cerimonia funebre buddista dedicata ai 156 morti – per lo più giovani – della strage di Halloween. Yoon ha anche presentato le sue scuse come leader del paese. “Come presidente, che è responsabile della vita e della sicurezza delle persone, io sono profondamente dispiaciuto e chiedo scusa”, ha detto il capo dello stato. “Sono ben consapevole di quanto siano profondi il lutto e il dolore, io e il governo abbiamo la grande responsabilità di gestire l’indomani dell’incidente in una maniera responsabile e soprattutto prevenire che una tragedia del genere possa nuovamente avvenire”, ha continuato. La cerimonia si è tenuta presso il tempio Jogye di Seoul. L’indagine sul parapiglia che ha portato alla strage di sabato nel quartiere dei divertimenti di Itaewon, a Seoul, sta portando alla luce gravi mancanze in termini sia di prevenzione sia di pronto intervento da parte della polizia sudcoreana. Il comandante della polizia nazionale, Yoon Hee-keun, ha avuto notizia di quanto stava accadendo solo due ore dopo dagli eventi: era irraggiungibile perché era ormai andato a letto alle 23.15 locali. Tuttavia a quell’ora da almeno 45 minuti le persone stavano morendo per schiacciamento nello stretto vicolo di Itaewon in cui la strage si è sviluppata. Il primo messaggio arrivato sul telefono di Yoon con la notizia di massicce perdite di vite umane è arrivato alle 23.32, ma a quel punto il capo della polizia era già addormentato. E così non ha risposto neanche alle telefonate seguenti, fino alle 00.14 di domenica. Cinque minuti dopo ha chiamato il capo della Polizia metropolitana di Seoul per dare disposizioni. Molto prima, alle 23.01, aveva ricevuto l’informazione sugli eventi il presidente Yoon e il ministro degli Interni Lee Sang-min era stato avvertito alle 11.20. Insomma, i vertici politici hanno ricevuto l’informazione prima dei centri decisionali gerarchicamente tenuti a svolgere le operazioni. Il management della crisi da parte della polizia sudcoreana è quindi oggetto di un’indagine interna, con una folta squadra di ispettori che ieri hanno perquisito la stazione di polizia di Itaewon. continua a leggere sul sito di riferimento