Dopo schiaffo elettorale nelle locali vinte dal Kuomintang
Roma, 27 nov. (askanews) – La presidente taiwanese Tsai Ing-wen si è dimessa da leader del partito di maggioranza, il Partito democratico progressivo, dopo che le elezioni locali di ieri hanno segnato una vittoria della formazione di opposizione, il partito nazionalista Kuomintang. Resta tuttavia presidente e lo sarà fino al termine del suo secondo mandato, a inizio 2024.
“I risultati elettorali non erano attesi”, ha detto Tsai in una conferenza stampa. “Mi assumo – ha continuato – tutta la responsabilità e mi dimetto come presidente del DPP immediatamente”.
Il DPP ha tenuto solo cinque dei posti di sindaco dei sette che controllava dopo le elezioni locali del 2018 e su un totale di 21. Il Kuomintang, dal canto suo, ha ottenuto il successo in 13 governi locali, perdendone uno a favore di una terza formazione. Ma soprattuto ha riconquistato Taipei, la capitale, oltre che l’altra più importante corsa, quella di Taoyuan.
A votare sono andati oltre 19 milioni di elettori per 11mila posizioni di governo locale.
Sindaco di Taipei è stato eletto Chiang Wan-an, pronipote del fondatore della Repubblica di Cina (Taiwan) e generalissimo Chiang Kai-shek.
“Questa è non solo una vittoria del Kuomintang, ma una vittoria più importante per il popolo di Taiwan, per la democrazia di Taiwan e per tutto il campo non verde”, ha detto Eric Chu, il leader del Kuomintang.
Tsai aveva dipinto le elezioni locali come un referendum nei suoi confronti e un test di tenuta rispetto alle pressioni della Cina, che intende riportare sotto la sua sovranità l’isola che considera una “provincia ribelle”.
Dal canto suo, il Kuomintang ha ormai abbandonato da tempo la dura ostilità nei confronti di Pechino e anzi ha una posizione più morbida. Certamente non ha i toni spesso piuttosto indipendentisti rispetto al continente che ha invece il partito di Tsai.
Nella sconfitta elettorale demo-progressista è caduto inoltre anche il referendum sull’emendamento della costituzione che avrebbe portato all’abbassamento dell’età di voto a 18 anni. La consultazione non ha raggiunto il quorum e i taiwanesi dovranno continuare a recarsi alle urne per la prima volta raggiunti i 20 anni.