Dall’inizio dell’invasione russa: ma è solo la “punta dell’iceberg”
Roma, 11 apr. (askanews) – Quasi 8.500 civili sono stati uccisi dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, secondo l’Ufficio dell’Alto commissariato delle Nazioni unite per i diritti umani (OHCHR) e si teme che la cifra possa ancora salire a causa delle migliaia di morti non verificate nelle aree non raggiungibili.
L’OHCHR ha dichiarato di aver registrato 8.490 persone uccise e 14.244 ferite tra l’inizio dell’invasione del 24 febbraio 2022 e il 9 aprile 2023, sottolineando che si tratta della “punta dell’iceberg”. La maggior parte delle morti è stata registrata nel territorio controllato dal governo ucraino: 3.927 persone sono state uccise nelle regioni di Donetsk e Luhansk.
“L’OHCHR ritiene che le cifre effettive siano considerevolmente più alte, perché la ricezione di informazioni da alcuni luoghi in cui si sono svolte intense ostilità è stata ritardata e molti rapporti sono ancora in attesa di conferma”, ha riferito Reuters in una nota. Inoltre a Mariupol, Lysychansk, Popasna e Sievierodonetsk sono state ripotate notizie “di numerose vittime civili” che rimangono prive di documenti.