Coraggio ucraino dimostra che è stato giusto mandare le armi

Roma, 13 dic. (askanews) – Sulla vicenda Ucraina “ho sentito molti interventi che richiamano la necessità di lavorare per arrivare a una soluzione al conflitto. Lo condivido, tutti ci rendiamo conto del domino di conseguenze del conflitto, tutti vogliamo lavorare perché quel conflitto si risolva, ma lavorando per una pace giusta. Si è detto che la soluzione è fermarsi e arrivare alla pace. Siccome il tema mi interessa e visto che mancano ancora le dichiarazioni di voto, vorrei chiedere per il tramite del presidente Fontana a chi sostiene questa tesi e interverrà, di scendere un po’ più nel concreto così che io possa giudicare i contorni della proposta”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante la replica dopo le comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio europeo.

“Si propone alla Russia di riconoscere i territori invasi o annessi, sì o no? Si propone il ritiro pacifico delle truppe russe dall’Ucraina, e se sì, come si pensa di convincerli? Si propone che l’Ucraina si arrenda e sia instaurato a Kiev un governo gradito alla Russia? Perché queste – ha aggiunto – sono oggi le concrete ipotesi di uno scenario figlio del ‘fermiamoci e arriviamo alla pace’. C’è stato un tentativo di invasione, si pensava che sarebbe stata facile e se quell’invasione fosse riuscita facilmente oggi non avremmo la pace, ma una situazione di guerra potenzialmente più ampia anche all’interno del continente europeo. Le cose non sono andate così, il coraggio e la determinazione del popolo ucraino hanno dimostrato che non era inutile mandare armi. E se oggi c’è una possibilità di aprire un tavolo delle trattative e perché la comunità internazionale è intervenuta. La pace la vogliamo tutti, il punto è come ci si arriva. Altrimenti si sta facendo propaganda sulla pelle di una nazione e della sua libertà e anche della credibilità italiana, che è un tema al quale tengo molto”

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