Portavoce: richiesta tedesca non sarà in nuovo Patto di stabilità

Bruxelles, 11 apr. (askanews) – La Commissione europea presenterà “nelle prossime settimane” la sua proposta legislativa formale di revisione del Patto di stabilità, e non sembra intenzionata a includere nel testo la richiesta, avanzata la settimana scorsa da esponenti del governo tedesco, di imporre una riduzione annuale di un punto percentuale del rapporto debito/Pil per gli Stati membri che sono oltre la soglia del 60%. Lo ha spiegato oggi a Bruxelles la portavoce per gli Affari economici e finanziari della Commissione europea, Veerle Nuyts, rispondendo alle domande dei giornalisti durante il briefing quotidiano per la stampa dell’Esecutivo comunitario.

La richiesta tedesca, avanzata dal ministro delle Finanze Christian Lindner in un documento rivelato dal quotidiano “Die Welt” e subito accolta con favore dagli olandesi, contraddice in modo evidente due orientamenti finora piuttosto consolidati e tra loro legati nel dibattito in corso sulla revisione del quadro della “governance” economica (come viene chiamato oggi il Patto di stabilità): 1) l’ipotesi di abolire la “regola del debito”, secondo cui il rapporto debito-Pil doveva calare annualmente di 1/20 del differenziale tra l’indebitamento corrente e la soglia massima del 60% prevista dal Trattato di Maastricht; 2) sostituire questo obbligo erga omnes con l’introduzione di un percorso “su misura” per ogni Stato membro, riguardo al ritmo dell’aggiustamento dei bilanci, e in particolare alla riduzione del debito pubblico.

“Noi – ha ricordato la portavoce – abbiamo accolto con favore l’avallo del Consiglio europeo di fine marzo sull’accordo, che era stato raggiunto dai ministri delle finanze in sede Ecofin il 14 marzo, sugli orientamenti per la riforma del nostro quadro di governance economica. Le aree di convergenza individuate tra gli Stati membri in sede di Consiglio Ue forniscono alla Commissione una solida base per portare avanti il proprio lavoro sulle proposte legislative, pur continuando a impegnarsi con gli Stati membri su alcune questioni ancora aperte; e data l’urgenza ci proponiamo di avanzare le proposte legislative nelle prossime settimane”.

Inoltre, ha aggiunto Nuyts, “abbiamo anche continuato a dialogare con gli Stati membri dopo l’accordo raggiunto all’Ecofin, e continueremo a farlo, così come con il Parlamento europeo, e continueremo a farlo ovviamente anche dopo la presentazione della nostra proposta. Perché lo scopo ultimo è garantire un ampio consenso su questo importante tema. A questo proposito accogliamo con favore l’obiettivo del Consiglio Ue di concludere il lavoro legislativo entro la fine di quest’anno” sulla proposta di riforma del Patto.

A questo punto alla portavoce è stato chiesto se potesse confermare che la Commissione sta lavorando a un obiettivo annuale di riduzione del debito, come nella proposta tedesca. La risposta di Nuyts è stata chiaramente negativa: “Non posso confermarlo”, ha detto. “Quello che posso confermare – ha proseguito – è che stiamo lavorando alle proposte legislative, che verremo a presentare – ha ribadito – nelle prossime settimane. E vorrei anche ripetere quello che ho appena detto prima: che il Consiglio europeo ha approvato l’accordo raggiunto dall’Ecofin sui nostri orientamenti, e voi sapete benissimo – ha aggiunto rivolta ai giornalisti – cosa contengono quegli orientamenti”.

Quindi, è stato chiesto ancora alla portavoce, la Commissione pensa che questo accordo del 14 marzo sia ancora valido? E la proposta legislativa proporrà una soluzione per le questioni ancora controverse fra gli Stati membri, o metterà sul tavolo un testo con questioni ancora aperte che spetterà ai ministri risolvere? “Penso che sia importante sottolineare – ha replicato Nuyts – che continuiamo a impegnarci con gli Stati membri: lo abbiamo sempre fatto, abbiamo continuato a farlo dopo l’accordo che è stato raggiunto all’Ecofin, e continueremo a farlo anche dopo” la presentazione della proposta legislativa, “così come anche con il Parlamento europeo”.

“L’obiettivo – ha concluso la portavoce – è proprio quello di garantire un ampio consenso su questo importante tema; ma è anche importante sottolineare che, vista l’urgenza, puntiamo a presentare le proposte legislative nelle prossime settimane.

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