Castelletti: serve una campagna istituzionale del vino italiano

Milano, 9 nov. (askanews) – A tutto settembre le vendite sul canale retail in Germania, Usa e UK presentano un profilo di forte criticità per il vino italiano: sommati insieme, i tre mercati segnano una perdita cumulata del 10% volume, di cui -11% spumante e -9% vino fermo, a fronte di un valore complessivo delle vendite pari a circa 3,3 miliardi di euro. Lo rileva l’Osservatorio del vino di Unione italiana vini (Uiv), che ha elaborato i dati del vino italiano nella Gdo dei primi tre Paesi della domanda mondiale nei primi nove mesi di quest’anno.

Sul mercato statunitense, i vini fermi registrano un calo tendenziale in volume e valore (rispettivamente -8% e -6%), mentre gli spumanti all’arretramento volumico del 2% contrappongono una timida crescita valoriale (+1%). Il dato generale esprime un valore complessivo delle vendite per 1,56 miliardi di euro e vede cali volumici significativi in quasi tutte le principali denominazioni presenti sugli scaffali statunitensi. Sulla piazza britannica (quella oggi politicamente ed economicamente più instabile) la situazione è ancora peggiore: -14% la spumantistica a volume, -11% gli “still wines”, con valori a -12% per gli “sparkling” e -8% per i vini “fermi”. Il valore delle vendite di vino tricolore ammonta a circa un miliardo di sterline, con pesanti contrazioni, tra le altre, di Pinot Grigio e Prosecco.

Non dissimile l’andamento del mercato tedesco, dove i più problematici sono gli spumanti, con riduzioni a volume del 17% e a valore del 12%, a cui si associano riduzioni del 9% per i vini fermi. Anche qui, contrazioni di rilievo per i campioni del made in Italy, come il Primitivo, il Pinot Grigio e il Montepulciano.

“Il vino italiano vive una fase delicata, dove i prezzi dello sfuso sono in discesa mediamente del 15-20% e dove l’indeterminatezza sulla reale situazione produttiva, acuita dalla recente decisione ministeriale di prorogare per l’ennesima volta e in maniera definitiva il termine per le dichiarazioni di vendemmia, certamente non aiuta e contribuisce a generare fenomeni speculativi” ha dichiarato il segretario generale di Unione italiana vini, Paolo Castelletti, evidenziando che “sullo sfondo, il ben noto surplus di costi e una situazione internazionale segnalata in contrazione, con il nostro primo mercato al mondo, gli Usa, che nell’ultimo trimestre ha registrato una retromarcia nei volumi delle importazioni di vino tricolore del 13%”.

“La situazione impone massima attenzione, trasparenza, e senso di responsabilità da parte di tutta la filiera” ha aggiunto Castelletti, concludendo “Uiv ritiene che in questa difficile congiuntura sia necessario potenziare l’attività promozionale a partire da una campagna istituzionale del vino italiano nel mondo e da una ottimizzazione delle potenzialità dell’Ocm promozione”.

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