Xi Jinping mette in secondo piano eredità ideologica di Jiang Zemin
Roma, 20 ott. (askanews) – Al XX Congresso del Partito comunista cinese, in corso a Pechino in questa settimana, la presenza di rappresentanti dell’imprenditoria privata tra i circa 2.300 delegati è calata del 50 per cento rispetto alla precedente assise del Pcc, che si tenne cinque anni fa. Lo segnala oggi il Financial Times. Il giornale finanziario lega questo declino, che in parte è una ritrattazione della “Teoria delle tre rappresentanze” eredità ideologica della presidenza di Jiang Zemin che puntava a valorizzare le “forze produttive avanzate” del Paese, al tema della “prosperità comune” che il presidente Xi Jinping, destinato al congresso a ottenere il terzo mandato come leader, ha evidenziato durante la sua relazione iniziale domenica. Xi ha assicurato che il Partito risolverà il problema dell’ “espansione disordinata del capitale”. Si tratta di un segnale sinistro per il settore privato, che rappresenta uno dei principali motori della crescita economica cinese. Secondo un’analisi del FT sui 2.296 delegati, soltanto 18 ricoprono posizione manageriali nel in gruppi privati. Nel XVIII Congresso del 2012, quando Xi assunse il potere, erano 34 e nel XIX Congresso del 2017 erano 27. Questa contrazione appare in contrasto col fatto che i comitati di partito all’interno delle imprese private sono cresciuti del 10 per cento nell’ultimo decennio. I comitati di partito, fondati dai dipendenti delle imprese appartenenti al Pcc, hanno inoltre avuto sempre più spazio decisionale. La presenza degli imprenditori all’interno delle strutture del partito fu inaugurata dall’allora presidente Jiang Zemin. Da allora al congresso si sono recati personaggi chiave dell’imprenditoria cinese e, certo, risaltava parecchio il fatto che dei miliardari potessero essere delegati al massimo appuntamento decisione di un partito comunista. Secondo quanto scrive FT, nella lista dei delegati al XX Congresso non sembrano esserci nomi di peso dell’imprenditoria cinese. E d’altronde diversi pezzi grossi del gotha economico sono finiti sotto attacco degli enti regolatori e del governo negli ultimi anni, a partire da Jack Ma, il fondatore di Alibaba, sparito dai radar della comunicazione social, nella quale era oltremodo attivo fino a un paio di anni fa. Il giornale britannico ha visto in realtà solo tre manager provenienti dalle imprese TOP500 cinesi presenti nella lista dei delegati. E, per quanto riguarda il fiorente settore tech, ce n’è soltanto uno: un segretario del congilio d’amministraizone di Three Squirrels, negozio online di merendine. Mancano manager di giganti come Tencent, JD.com, Alibaba. continua a leggere sul sito di riferimento