Ritorna l’arma azzurra a Salerno per una due giorni, il 14 e 15 settembre di grande interesse
“Medicina Aerospaziale, arte, musica e onde” con un convegno al comune di Baronissi e il concerto della Banda musicale al teatro Augusteo di Salerno. In programma Seagull di Toshio Mashima, che verrà eseguito dal I sassofono contralto della Banda il Luogotenente Sebastiano Ventriglia
Musica e medicina, un binomio inscindibile, scenderà in campo, il 14 e 15 settembre nell’evento “Medicina Aerospaziale, arte, musica e onde” che riporterà a Salerno l’Aeronautica Militare, grazie all’associazione presieduta dal Generale Gennaro Cuciniello, per il suo 101° anniversario, preludio ad un probabile raduno nazionale in città, che farebbe certamente intervenire i virtuosi dell’aria, i piloti delle Frecce Tricolori.
Sabato 14 settembre, l’appuntamento è per le ore 9 presso l’aula consiliare “Raffale Iuliano” del Comune di Baronissi, ove si terrà una tavola rotonda su “La medicina aerospaziale tra passato, presente e futuro”, nella quale saranno toccate numerose tematiche come trasporto medico in biocontenimento, intelligenza artificiale ed altro ancora, attraverso cui si stringeranno rapporti con l’ateneo salernitano, considerante la grande tradizione medica, simbolo della nostra Hippocratica civitas.
Studi questi che verranno illustrati da ospiti illustri quali il Gen. Isp. Capo Pietro Perelli, Capo del Corpo Sanitario dell’Aeronautica Militare, il Col. Medico Marco Lastilla, Capo Ufficio del Capo del Corpo Sanitario Aeronautico di Roma, che si è collegato in streaming in conferenza, il Dott. Primo Sergianni, Direttore Sanitario dell’Asl di Salerno; il prof. Antonio Giannone dell’Università Politecnico di Torino e Presidente dell’Associazione Umanesimo ed Etica della Società Digitale e ancora, il Prof. Paolo Remondelli, Direttore Vicario della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Salerno, il Dott. Antonello Furia, Responsabile Sezione Aeromedica dell’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile e il Ten. Col. Medico Angelo Landolfi, Servizio Sanitario del Comando Logistico A.M.
Nel corso del convegno sarà visibile una rassegna d’arte contemporanea intitolata “In volo verso il futuro” curata dagli artisti Claudia Mazzitelli e Alfredo Avagliano. Inoltre, si potranno sperimentare le facilities di realtà virtuale e osservare le apparecchiature e alcuni manufatti presenti di Digital Comedia del Dott. Guido Bozzelli e dell’Associazione A.A.A. Sezione di Caserta.
Evento clou della due giorni con l’arma del cielo, sarà la banda musicale il cui concerto si svolgerà sempre sabato 14 alle ore 18,30 nel teatro Augusteo. Il Maestro Pantaleo Leonfranco Cammarano ha allestito un programma che raccoglie l’essenza della storia della banda musicale.
Dopo la famosa Marcia d’Ordinanza firmata da Alberto Di Miniello, che ha arrangiò una melodia di Romualdo Marenco, tratto dal balletto “Amor” e che esprimiamo il desiderio di ascoltare per intero, il programma verrà inaugurato dalla più celebre delle Rapsodie Ungheresi di Franz Liszt, la n°2 in Do diesis minore, un brano di grande effetto, ma in questo caso per lo sfavillante virtuosismo e l’estrosa invenzione sonora del compositore, in cui saranno evocate le sonorità dei due strumenti principali delle piccole orchestre zigane itineranti cui si ispira il ciclo delle diciannove rapsodie ungheresi di Liszt, il violino e il cimbalom.
Difficile non lasciarsi trascinare dallo spumeggiante melodismo, dalle continue invenzioni ritmiche e timbriche rese ancor più efficaci dall’inflessione zigana di melodia e armonia, con il lento e un po’ malinconico “Lassan”, e l’animata e travolgente “Friska”.
Ancora un omaggio a Giacomo Puccini, nel suo anno celebrativo dalla scomparsa, che verrà dall’Intermezzo della Manon Lescaut, pagina trascritta dallo stesso Maestro, ispirato dalle parole del romanzo di Prévost, con le sue eccitazioni e i suoi sconforti, un viaggio emotivo che porta l’ascoltatore direttamente nel cuore della tragedia di Puccini.
La musica, con la sua capacità di esprimere emozioni che le parole non possono descrivere, offre un momento di riflessione sulla fragilità dell’amore e sulla cruda realtà della perdita. Uno dei più grandi maestri e compositori per banda è Gennaro Abbate, del quale verrà proposta la marcia sinfonica Quadro Romantico, resta un chiaro omaggio al luminoso passato della letteratura per questa formazione.
Clou del programma sarà l’esecuzione del secondo movimento della suite Orchestrale di Toshio Mashima Birds, Seagull un solo, che verrà eseguito dal I sassofono contralto della Banda il Luogotenente Sebastiano Ventriglia, erede pieno, nel suono morbido e dal fraseggio generoso, liricamente controllato, della scuola del suo strumento nata proprio in questa città, che vanta la prima cattedra nazionale istituita dal M° Francesco Florio.
Seagull è un movimento del concerto Birds Trilogy scritto daI compositore giapponese Toshio Mashima nel 2008, dedicato a Nobuya Sugawa che commissionò questo pezzo. L’approccio compositivo di Mashima è molto particolare.
The Seagull è un pezzo lento e lirico in forma ABCB, praticamente una ballad. Banda e sassofono suonano in stretta collaborazione, dove ogni battito presenta un’azione concertata tra loro, usa la ripetizione della stessa melodia con una tonalità più alta per creare sensazioni emotive più sublimi.
Mashima non cerca di imitare il richiamo degli uccelli, cerca invece di usare il proprio linguaggio musicale per dimostrare la storia della coppia di gabbiani, che è uno dei pochi uccelli che vive una vita monogama.
È sincero con il suo partner e fedele nell’amore. Ci sono cinque fasi in una vita d’amore: incontro, amore, devozione, separazione e solitudine. Se un gabbiano muore per primo, il gabbiano compagno continuerà a vagare sul mare, piangendo il ritorno della sua compagna, finché alla fine, esausto, cadrà e morirà in mare. Il brano, infatti, non torna alla tonalità quale allusione alla fine dell’amore e della vita.
Il piatto forte della serata sarà il portrait di Glenn Miller, musicista simbolo dello sbarco, celebrato solo qualche giorno fa quanto il boogie, con il famoso In The Mood, divenuto un vero e proprio inno della libertà nel mondo, colonna sonora della fine della guerra e di un’epoca, e simbolo dell’inizio di un’altra era, quella della libertà. Per essere più esatti, il sogno, l’illusione della libertà.
Questo sogno, questa illusione permise alla muscolatura Italia di ricostruire le proprie macerie, il proprio “Domani”. L’era dello swing la si fa terminare con la morte del maggiore Glenn Miller, l’ormai popolarissimo direttore dell’orchestra dell’Aeronautica statunitense, caduto nelle acque della Manica in un giorno del dicembre 1944, con l’aereo che lo portava dall’Inghilterra alla Francia. Fu proprio la sua musica ad arrivare per prima continua a leggere sul sito di riferimento